È impossibile definire il genere del libro “Oceano Mare”. È sia una parabola filosofica che una storia d’amore e un detective. Formalmente, questa è la storia di come persone completamente diverse, con il loro passato, con i loro segreti, sogni e desideri, si incontrano in una taverna abbandonata di Almaier.
I locandieri difficilmente possono essere considerati come persone comuni. Il pittore Plasson ha cercato di dipingere il mare per anni, ma i suoi quadri rimangono incontaminati. Ann Deveria è finita qui per aver tradito il marito e ora sta cercando di trovare una cura per l’infedeltà. Il professor Bartleboom lavora duramente all’Enciclopedia dei limiti e scrive lettere quotidiane a una donna inesistente che incontrerà un giorno e che lo amerà per sempre. Padre Plush compone preghiere e accompagna al mare Elisevin, al quale il mare viene prescritto come una potente cura per una strana malattia: la paura di vivere. Tutti loro hanno viaggiato da diverse estremità della vita e, “ecco la cosa strana, non si sarebbero mai toccati finché non avessero viaggiato da un bordo all’altro dell’universo”.
Sono tutti preoccupati dalla ricerca della verità, ma ognuno ha la sua strada, ed eccoli qui, in riva al mare. Su una riva “che non conosce tempo e vive per sempre lo stesso giorno”. Questo libro parla del mare, che contiene tutta la vita, e del fatto che la verità non può essere espressa in parole o colori. C’è una meravigliosa taverna sul mare che guarirà tutte le ferite e indicherà la strada giusta, e Alessandro Baricco promette che forse “un giorno, qualcuno si sentirà così stanco da trovare questo posto”.